La settima giornata di campionato ci consegna due belle storie da raccontare, storie di campioni spesso criticati (e non sempre a ragione). L’uno, Ronaldinho, viene da una settimana di fuoco, durante la quale è stato trasformato nel capro espiatorio di tutti i guai del Milan. Se i rossoneri hanno perso contro lo Zurigo la colpa è solo del brasiliano? Naturalmente no, ma trascorrere una notte in discoteca a quarantotto ore da una gara di Champions ha fatto storcere il naso a più di un detrattore.
E veniamo a Francesco Totti, che non ha mai avuto di questi problemi nella sua Roma, ma che ultimamente è stato accusato di essere troppo esoso, chiedendo un contratto faraonico nel periodo economicamente peggiore della storia recente giallorossa. Oggi non avrebbe dovuto nemmeno giocare contro il Napoli e invece, non solo è sceso in campo, ma ha anche dimostrato di essere ancora un fenomeno, nonostante la carta d’identità. Due gol per lui ed ancora un passo avanti nella classifica marcatori di tutti i tempi, che ora lo vede all’ottavo posto insieme a Batistuta.
Il gol di Dinho contro l’Atalanta, invece, non è servito alla conquista dei tre punti, ma probabilmente aiuterà Leonardo a mantenere la guida dei rossoneri almeno per altre due settimane. Il brasiliano torna dunque determinante e per la prima volta da inizio stagione si rende davvero utile alla causa. E che gol ragazzi: stop di petto e destro al volo come ai tempi migliori, quando il pianeta calcio non conosceva una stella altrettanto brillante.
In settimana si è parlato di una multa in arrivo per la notte in discoteca, ma di fronte ad uno spettacolo simile c’è quasi da augurarsi – paradossalmente – che il Gaucho trascorra le sue serate come meglio crede per rendere poi al meglio in partita. Scherzi a parte. Ora servirebbe solo un po’ di continuità per uno che ha dimostrato di avere ancora certi numeri.
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