I sogni della tifoseria barese si infrangono, dopo mesi di speranza, così come si sono infranti poche settimane prima quelli della Roma e del Bologna. Ancora una volta l’assalto ai club di calcio di serie A da parte di compratori stranieri finisce con l’essere un grandissimo flop.
La preoccupazione serpeggiava nella città pugliese sin dall’inizio, quando il nome di Tim Barton, l’imprenditore texano che aveva intenzione di acquistare il Bari, non era legato a nessuna grande holding, ma anzi, la sua società non sembrava per nulla in grado di sostenere la spesa di 25 milioni di euro per acquistare il club, e dei 50 promessi per il calciomercato.
L’ottimismo della famiglia Matarrese, che da sempre ha respinto altri possibili acquirenti, aveva però riacceso le speranze dei tifosi, che ormai chiedevano un cambio di dirigenza da quasi 20 anni. Il problema è sorto con la chiusura del calciomercato, quando ogni settimana Barton rinviava il versamento di un milione di euro che serviva per ufficializzare la transazione. Ed invece, di rimando in rimando, si è giunti alla data del 30 settembre, termine ultimo per il versamento della caparra, ed in serata è arrivato un fax nella sede della squadra, in cui veniva richiesta un’ulteriore proroga di 60 giorni.
Questa mattina i vertici societari si sono riuniti e hanno deliberato che la pazienza è finita, e le trattative con Tim Barton sono ufficialmente concluse. La squadra rimarrà ancora nelle mani della famiglia Matarrese.
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