Correva l’anno 1988, quando il giovanissimo Francesco Totti (12 anni appena) vestiva la maglia della Lodigiani, incantando già gli addetti ai lavori con gol e magie sul rettangolo verde. Un così piccolo-grande talento non poteva certo sfuggire all’attenzione degli osservatori di grandi club, tanto che il Milan bussò alla porta della famiglia Totti per assicurarsi le prestazioni del campioncino in erba. A raccontarlo è l’ex agente del capitano giallorosso, Stefano Caria, dai microfoni di Radio Incontro:
Quando Francesco aveva 12 anni, un emissario del Milan si presentò dalla mamma con 150 milioni di lire in contanti. Lei mi domandò cosa avrebbe dovuto fare, io le risposi che per Francesco quei soldi erano pochi. Lo seguivo da quando aveva cinque anni. Sono loro amico di famiglia e conoscevo già mamma Fiorella quando era in attesa di Francesco.
Ed ecco quindi il primo gran rifiuto della lunga carriera, salvo poi accettare la corte della Roma per un cifra nettamente inferiore:
A 18 anni la Roma gli fece il primo contratto da professionista a 50 milioni di lire, mentre la Nike, che lo voleva come un importante testimonial, gli fece subito firmare un contratto di 300 milioni di lire.
Il resto della storia parla di una carriera in giallorosso non ancora terminata, di tanti successi “mancati” (se fosse andato al Milan avrebbe alzato qualche trofeo in più), ma anche di tante soddisfazioni personali che forse non avrebbe ottenuto altrove.