Scandalo portoghese: Boavista in B, Porto sei punti in meno!

di Redazione 3

Pensavate forse che l’Italia fosse l’unica nazione ad avere la sua Calciopoli? Certo l’eco dello scandalo nostrano si è diffusa rapidamente in tutto il Vecchio Continente, suscitando ilarità e critiche da ogni parte, soprattutto perché vedeva coinvolte, tra le altre, due delle squadre più blasonate, Juventus e Milan.

Ma a quanto pare tutto il mondo è paese ed ora spuntano fuori le magagne del calcio portoghese, con una vicenda che ha come protagonisti i due club di Oporto, Boavista e Porto.

Ne avevamo già accennato su queste pagine, paventando la possibilità di severe sanzioni, se si fosse dimostrata la responsabilità diretta delle due società. ed ora arriva la stangata: Boavista in serie B e Porto penalizzato di sei punti, da scontare nel campionato in corso.


Ma come si è arrivati a questa decisione da parte della Federazione lusitana? Tutto è partito da alcune indagini sui campionati minori, dove pare ci fossero dei casi di corruzione di arbitri. L’indagine venne denominata Apido Dourado (Fischietto Dorato) e ben presto fu allargata all’intero calcio portoghese, serie A compresa.

Si scoprirono quindi delle “anomalie” a grandi livelli, concentrate esclusivamente nella città di Oporto, dove le due società facevano il bello ed il cattivo tempo, chiedendo designazioni “favorevoli”.

Il campionato in questione è quello del 2003-2004, nel quale il Boavista avrebbe corrotto un arbitro prima della partita contro il Benfica, aggiustando poi altri due incontri. Mano pesante da parte del giudice, dunque, e sentenza inappellabile: Boavista in serie B, come fu per la Juventus nella stagione passata.

Meno gravi le responsabilità del Porto, che avrebbe “solo” tentato di aggiustare due incontri sempre nel corso della stagione 2003-2004. Sei punti di penalizzazione da scontarsi nel corso di questo campionato, che visti i 20 punti di vantaggio sulla seconda (lo Sporting Lisbona) ad una sola giornata dal termine, non mettono in pericolo il titolo conquistato con cinque turni di anticipo.

Ma le polemiche in terra portoghese sono destinate a continuare per mesi, vista soprattutto la posizione del presidente dei Dragoni, Nuno Pinto da Costa, condannato a soli due anni di squalifica e al pagamento di 150.000 euro, nonostante il tentativo di corruzione ormai accertato.

Come al solito, si ha l’impressione che siano stati usati due pesi e due misure ed a farne le spese sono sempre i soliti noti, come gli arbitri ad esempio. Quelli ritenuti colpevoli, sono stati squalificati con pene che vanno da due anni e mezzo ai sei anni. Giusto così, ci mancherebbe, ma il calcio portoghese deve ancora interrogarsi su molte questioni e non è detto che la faccenda sia chiusa qui.

Commenti (3)

  1. Chi era l’allenatore del porto in quella stagione?
    Ah! Già! Mourinho…..

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