E’ lecito insultare l’avversario per innervosirlo e costringerlo alla reazione? Forse no, ma siamo così abituati ad ascoltare cori contro questo o quel giocatore da non farci nemmeno più caso. I buu razzisti o i riferimenti alla vita privata degli atleti sono all’ordine del giorno sui campi di calcio e ormai i diretti interessati hanno imparato a chiudere le orecchie ed andare avanti. Non oggi però, non Daniele De Rossi, che nel pomeriggio si è trovato a dover rispondere sul campo ai cori che lo hanno accompagnato per tutta la gara contro il Siena.
I toscani hanno preso di mira il centrocampista giallorosso, tirando in mezzo il suocero, morto in circostanze tragiche qualche tempo fa. “Dov’è il suocero, dov’è il suocero?” urlavano i senesi dagli spalti, mentre De Rossi mostrava un agonismo eccessivo rispetto al solito, rischiando anche la seconda ammonizione. A fine gara il centrocampista ha poi tentato di raggiungere la curva dei tifosi avversari per manifestare la propria rabbia, ma è stato immediatamente bloccato dai compagni, prima di sparire in lacrime sotto il tunnel, coprendosi il volto con la maglia.
kkX 13 Settembre 2009 il 23:36
E poi venitemi a dire che gli Ultras non sono tutti dei ritardati…
Gioia Bò 13 Settembre 2009 il 23:42
@ kkX:
Tutti no, molti si 🙂
marcolino 8 Marzo 2011 il 11:26
danielino, fregatene degli insulti pensa a giocare bene come fai sempre. Bravo danielino a difenderti tuo suocero