Era arrivato tra gli squilli di tromba, se ne va sotto i fischi. Diego Armando Maradona avrebbe fatto bene a cominciare la sua carriera da allenatore in un contesto più semplice della nazionale argentina, ed il campo gli ha dato torto. Mancano tre giornate alla fine delle qualificazioni per il mondiale, e la situazione comincia a farsi preoccupante: quarto posto a +2 dalle due quinte, e se non fosse per la sconfitta dell’Uruguay contro il fanalino di coda Perù, e per quella dell’Ecuador in Colombia, anche l’ultimo posto che dà diritto alla qualificazione sarebbe già stato perso.
Nel big match contro il Brasile la squadra di Maradona non è mai in partita. L’unica nota positiva arriva dal napoletano Datolo, che almeno in nazionale segna in continuazione. Ma i verdeoro sono troppo più forti, e così la gara finisce 3-1 con doppietta di Luis Fabiano. Il Paraguay vince contro la Bolivia, il Cile pareggia con il Venezuela, e per entrambi la qualificazione al mondiale è ormai assicurata. Qualificazione che per adesso spetta matematicamente solo al Brasile.
Nel girone africano ritorna a comandare Eto’o e il suo Camerun, che contro la sorpresa Gabon vince 0-2 (secondo gol dell’interista) e riapre il discorso qualificazione, mentre è ormai ad un passo dall’eliminazione il Marocco. Vincono anche Egitto e Costa d’Avorio, con la squadra di Drogba (doppietta per lui) che si qualifica con due turni d’anticipo. Nel girone nordamericano infine vincono le tre favorite Stati Uniti, Honduras e Messico, che combatteranno con il Costa Rica per evitare la quarta posizione, valida per i play-offs contro la quinta del girone sudamericano.