Non ha fatto in tempo a circolare l’inquietante sentenza della Fifa nei confronti del Chelsea, che subito le accuse contro i grandi club cominciano a fioccare. Mentre nell’ambiente Blues è partito il classico scarica barile per addossare le colpe ai pesci sempre più piccoli, a preoccuparsi adesso è l’altra grande rivale per la Premier League, il Manchester United.
Sotto accusa ci sarebbe una transazione non proprio “trasparente” avvenuta due mesi fa. Lo United, la cui Primavera, è risaputo, è composta quasi esclusivamente da stranieri, aveva trovato in Paul Podga il nuovo talento da ingaggiare. Centrocampista, molto giovane ma già esperto in campo internazionale, visto che è il capitano della nazionale francese Under 16. Unico problema: giocava nel Le Havre.
Improvvisamente, nel luglio scorso, il calciatore ha deciso di lasciare la squadra francese e ha firmato un contratto con i Red Devils. La transazione al club non è andata giù, e dopo una breve indagine ecco spuntare l’accusa: secondo Alain Belsoeur, direttore sportivo del Le Havre, lo United ha staccato un assegno di qualche centinaio di migliaia di euro in favore dei genitori del ragazzo. A Manchester si difendono dicendo che, siccome Podga non era sotto contratto con il Le Havre, la transazione è avvenuta nella piena regolarità, ma intanto la società francese ha chiesto una sanzione simile a quella che ha colpito il Chelsea. Che sia l’inizio di una parabola discendente del calcio inglese?
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