Si è appena concluso il sorteggio per l’Europa League dei gironi per la fase finale, in cui comparivano la Roma come testa di serie, la Lazio nel secondo gruppo ed il Genoa, che a causa della mancanza di esperienza europea partiva dall’urna più pericolosa, la numero 4.
Ma sorprendentemente sono proprio i giallorossi a beccare il girone più difficile. Totti e compagni dovranno infatti vedersela con il Basilea, il Fulham (una delle più temibili dell’urna 3) e il CSKA Sofia, tutte squadre abituate ai palcoscenici europei e con un tasso tecnico di poco inferiore a quello della Roma stessa.
Le altre due italiane partivano in posizione di svantaggio, ma alla fine se la sono cavata bene. La testa di serie capitata alla Lazio è il Villareal, una delle più forti dell’urna 1, ma nel girone ci sono anche Levski Sofia e Salisburgo, di certo non due squadroni. Il Genoa invece ha trovato come testa di serie il Valencia, squadra al di fuori delle sue possibilità, ma potrà giocarsela alla pari con Lille e Slavia Praga, due formazioni tecnicamente simili al Genoa, ma forse con un po’ più di esperienza. Ma per fortuna sono stati evitati i gironi di ferro, ad esempio come il C, in cui sono stati sorteggiati l’Amburgo, il Celtic, l’Hapoel Tel Aviv e il Rapid Vienna, o il gruppo I, con Benfica, Everton, Aek Atene e Bate Borisov.
Riccardo 28 Agosto 2009 il 15:27
Mi permetto di dissentire. Per me il girone della Roma è decisamente abbordabile. Non credo che squadre come il Basilea e il Cska Sofia possano spaventare la Roma. Il Fulham è leggermente più forte…ma cosa ha vinto?
Marco Mancini 28 Agosto 2009 il 17:24
è chiaro che la Roma è molto più forte di questi club, ma in Europa non si può mai dire, soprattutto su campi difficili, nelle partite in trasferta, non solo in Inghilterra, ma anche in Bulgaria, dove è difficile per tutti vincere. Non dimentichiamoci che il Basilea è abituato a giocare in Champions (anche senza buoni risultati), quindi non è da sottovalutare. Volevo solo far notare che, partendo da testa di serie, le poteva andare meglio (ma anche peggio, non ci sono dubbi)