Quando due anni fa Donati lasciò l’Atalanta per andare a giocare in Scozia, partì con una valigia piena di speranze e di sogni: lottare per vincere il campionato e giocare la Champions League, l’obiettivo di tutti i calciatori. Ma dopo solo due anni il sogno è finito. Le vittorie in Scozia si sono rivelate troppo facili, come lui stesso ha ammesso, ed in Champions, si sa, è già tanto se si riesce a superare il turno preliminare. Così, anche a causa dei conflitti con il suo allenatore, Massimo Donati ha deciso di lasciare il Celtic e tornare a giocare in Italia.
Per tutta l’estate si sono susseguite voci su alcuni club interessati a lui. La più vicina sembrava la Sampdoria, che poi ha preferito virare verso altri calciatori. E allora la scelta finale è spettata al Bari, visto che il pezzo forte del centrocampo presto ad inizio estate, Matteo Paro, si è infortunato gravemente e salterà tutta la stagione.
La salvezza con il Bari vale uno scudetto vinto con il Celtic, sarà ugualmente stimolante e non vedo l’ora di ritornare nel campionato di serie A che rimane uno dei più belli del mondo.
Queste le prime parole dell’ex calciatore di Milan e Atalanta ritornato in Italia, al costo di 1,3 milioni di euro per il cartellino ed un contratto quadriennale da 750 mila euro a stagione. Una nuova vita per un buon talento che l’Italia si fece scappare troppo presto.