Non accenna a placarsi la polemica a distanza tra Marcello Lippi e Josè Mourinho, nata da un pronostico fatto dal ct della nazionale (la Juve vincerà lo scudetto) e poco gradito dallo Special One. Dopo il botta e risposta di qualche giorno fa, il tecnico viareggino è tornato sull’argomento:
In campo vanno i giocatori, mica Mourinho, Ferrara e Leonardo. Ma, se ci andassero loro, avrebbero la meglio Ferrara e Leonardo. Mourinho ha caratteristiche importanti che ha manifestato compiutamente: cultura, personalità, carisma. Gli altri hanno meno esperienza, ma altrettanta personalità. Le partite non si vincono negli studi televisivi o davanti ai microfoni, si giocano negli spogliatoi quando si costruisce la squadra.
E l’allenatore nerazzurro non ha mancato di far sentire la propria voce:
Lippi ha fatto un pronostico in tv. Fabio Capello, in Inghilterra, risponderà con il nome di una squadra alla stessa domanda? E Vicente Del Bosque in Spagna? Non credo, sono troppo intelligenti per farlo. Qualcuno può non essere d’accordo con la mia opinione, nessun problema, ma ribadisco che, secondo me, un ct nazionale non può pronosticare, in maniera così diretta, chi vincerà il campionato.
E poi la stoccata finale:
Non vorrei perdere altro tempo rispondendo al nostro ct perché lavoro tutti i giorni per la mia società e, sul campo e negli spogliatoi, con la mia squadra. Non passo il mio tempo ad aspettare una partita ogni tanto. Credo di avere il diritto di esprimere un’opinione.
Intanto Marcello Lippi trova alleati in ogni dove, a cominciare da Luciano Spalletti:
Quello di Lippi è sembrato un pronostico normale, così come ha fatto l’anno scorso indicando l’Inter pretendente alla vittoria finale. Personalmente non la prendo come una mancanza di rispetto. Mancanza di rispetto è quando si disprezzano pubblicamente le capacità professionali di una squadra. E’ mancanza di rispetto quando, nel pieno di una competizione, si dice alla Roma ‘zero tituli’.
Finita qui? Vedremo.
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