Le polemiche dei giorni scorsi hanno ottenuto l’effetto sperato: qualcosa si è mosso. Berlusconi aveva bacchettato i club italiani, compreso il suo, accusati di spendere troppo, specialmente per quanto riguarda gli ingaggi dei calciatori, ed immediatamente Lotito gli ha fatto eco, ribadendo che lui era contro questa politica dello spendere già 5 anni fa.
L’idea di Berlusconi è di mettere un tetto agli ingaggi come accade già in America nell’Nba, dove ogni club ha una soglia massima che può spendere per gli ingaggi, e non può superarla nemmeno di un centesimo. Un’idea che ai calciatori sicuramente non piacerà, e a farsi loro portavoce ci ha provato Cannavaro, dicendo che se devono essere abbassati gli ingaggi ai calciatori, bisogna abbassare anche tutte le altre spese, a partire dai biglietti.
A mettere un po’ d’ordine in questo caos ci ha pensato Michel Platini, il quale già tempo fa si era espresso con molto sdegno sul mercato pazzo del Real Madrid, che spese circa 200 milioni in poche settimane. E’ di oggi la notizia che il presidente della Uefa vuol far partire un progetto chiamato fair play finanziario, una strategia per bloccare le spese folli, stabilire un parametro per gli ingaggi e permettere di spendere “in base al fatturato”. Infatti se la situazione in Italia è pessima, non è nulla al confronto di quella inglese, dove 5 o 6 club sono in rosso di oltre un miliardo di euro. Senza contare lo scandalo del campionato argentino, che per ora ancora non è partito perché tutte le squadre hanno troppi debiti. Insomma, per dirlo alla Lotito, ci vuole una moralizzazione del calcio, e Platini ha promesso che entro due, al massimo tre anni, questa ci sarà.