Salta l’ennesima trattativa della cessione della società AS Roma, stavolta alla cordata di imprenditori italo-svizzeri capeggiata da Vinicio Fioranelli. Fino alla scorsa settimana sembrava che ormai, dopo tanti anni di dure battaglie, la famiglia Sensi dovesse mollare la presa e lasciare il club per 201 milioni di euro. Durante il week-end si diceva che con l’inizio della nuova settimana la trattativa sarebbe andata in porto, tanto che lunedì il titolo in Borsa della Roma ha subìto una forte impennata.
Ma le titubanze dei primi giorni della settimana hanno raffreddato l’entusiasmo, fino a ieri sera, quando un comunicato della società pone fine alla trattativa:
Ad oggi, nonostante gli sforzi profusi non si sono realizzate le condizioni per proseguire nella valutazione di un’eventuale operazione.
Trattativa chiusa quindi, pare per colpa della stessa cordata, la quale non ha prodotto la garanzia bancaria chiesta dall’Unicredit per poter portare avanti la trattativa. Da queste poche parole però, che parlano di “sforzi”, si capisce che Rosella Sensi sta facendo di tutto per tentare di vendere la sua Roma, un club che senza la Champions League del prossimo anno non produrrà nemmeno un utile, e che va ad aggiungersi ai grossi debiti che già l’Italpetroli ha, e a cui pare non riesca a far fronte. Il club rimane in vendita, sperando di scongiurare la messa all’asta fallimentare.
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