Vi è piaciuta quest’Italia? Sfido qualcuno a rispondere di sì. La nazionale che in molti ancora si ostinano a chiamare “campione del mondo“, quel titolo ce l’ha sicuramente scritto sulla carta (ancora per un anno), ma non nella testa, visto che di campione del mondo l’Italia attuale ha ben poco.
Abbiamo meritato l’eliminazione, non fosse altro per la voglia e l’impegno visto in campo, dato che Egitto e Stati Uniti si sono comportati meglio di noi. Ma se questa flessione si può giustificare con l’idea che si tratta “solo” di una Confederations Cup e che al Mondiale tutto sarà diverso, la preoccupazione vera esiste nel momento in cui ci sono da affrontare squadroni come il Brasile.
I verdeoro ci hanno umiliati due volte, in amichevole a febbraio e ieri sera, ed è evidente che se avessero voluto, il risultato finale sarebbe potuto essere molto più rotondo di 2-0 e 3-0. L’Italia attuale è inferiore a molti grandi squadre, questo è evidente, ma il problema è che anche qualche nazionale di “seconda fascia” sembra giocare meglio di noi.
Cosa ci sarà da cambiare per il Mondiale del prossimo anno? La difesa troppo statica? Il centrocampo senza idee, che con Gattuso fuori forma diventa anche senza mordente? O l’attacco che non segna nemmeno a porta vuota, come successo ieri con lo svarione di Julio Cesar? Probabilmente da cambiare c’è la testa dei giocatori, che si sentono i più forti del mondo senza esserlo, e forse anche l’allenatore, che concentrandosi sul lato psicologico ha tralasciato quello tattico, visto che lanciare la palla avanti e pedalare va bene per una squadra di serie B, non per i campioni del mondo.
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