Ne abbiamo parlato tanto, forse troppo, dando eccessiva importanza ad una parte di pubblico che non ne meriterebbe. Ma in un Paese democratico è giusto ospitare le ragioni di tutti, anche se non condivisibili perché troppo lontane dal nostro modo di pensare. Ed allora eccoci qui, a dar spazio a chi nel pomeriggio di ieri ha avuto la “brillante” idea di contestare un simbolo del calcio italiano nel mondo come Paolo Maldini.
In realtà chi parla (Giancarlo Lombardi, uno dei capi della tifoseria rossonera) neppure era presente sulle gradinate della Sud di San Siro perché sottoposto a Daspo. Nonostante ciò il tifoso ha una spiegazione per il comportamento tenuto dai “colleghi” della curva nei confronti del Capitano:
Dopo la finale di Champions persa a Istanbul ci definì pezzenti per averli fischiati, salvo poi dire che erano stati i giornali a strumentalizzare. La bandiera con la maglia di Baresi, poi, è stata srotolata solo dopo che lui ci aveva rivolto gesti offensivi. Del resto non mi pare che la società abbia organizzato chissà quali festeggiamenti per Maldini.
Vero, ma i tifosi – quei tifosi – non hanno fatto nulla per rimediare alla mancanza.
MAURO 26 Maggio 2009 il 10:01
ECCO UNO CHE MERITAVA RESTASSE FARINA…..IL SUO PRESIDENTE PREFERITO….MA CREDO CHE CHE SIA UN’INTERISTA….
DOVREBBE SOLO VERGOGNARSI