Stessa cosa fa il Chievo, che segna dopo 22 minuti col suo capocannoniere Pellissier e si fa raggiungere e addirittura superare da un sorprendentemente combattivo Messina. Nel secondo tempo esce allo scoperto la classe dei clivensi e il ribaltone è solo questione di minuti.
L’unica delle squadre di testa a passare un pomeriggio tranquillo è il Lecce. Affrontava il solito Cesena degli ultimi tempi, guardingo, attento a non scoprirsi e a partire in contropiede. Peccato che però stavolta il suo piano non funzioni e letteralmente regali il gol del vantaggio a Corvia dopo soli 8 minuti. A questo punto la partita si fa in discesa per i giallorossi che fanno solo accademia, si divertono a prendere a pallonate gli avversari, e soprattutto a vedere Arthur raccogliere dalla sua porta il pallone per altre due volte.
Anche il Pisa incontrava una squadra abbastanza in forma, ma che ultimamente non stava facendo tanti punti. Era il Vicenza a due punti dalla retrocessione, che però, con l’arrivo di Zampagna, ha cambiato registro di gioco. Passano anche in vantaggio i biancorossi dopo solo 9 minuti con Cudini, ma nella ripresa il Pisa si riprende almeno un punto, dividendo la posta in palio che non scontenta nessuno, ma nemmeno risolve i loro problemi.
Il colpaccio lo fa anche il Treviso, che torna finalmente a vincere dopo un mese e mezzo, e lo fa contro una squadra che non ha più nulla da chiedere al campionato, l’Ascoli. La partita è più o meno a senso unico, e ora i veneti superano anche l’Avellino, distrutto in casa dal Grosseto che si tira definitivamente fuori dalla zona pericolosa, e gli fa guadagnare quel punto che, in caso di play-out, può tornare utile in uno scontro proprio contro gli irpini.