E’ il miglior goleador straniero nella storia della Vecchia Signora, colui che a suon di gol ha contribuito a conquistare un pezzo di leggenda negli ultimi 9 anni. David Trezeguet ha vissuto momenti esaltanti in maglia bianconera, accettando di restare anche nell’anno dell’inferno cadetto, laddove poteva scegliere di approdare in lidi molto più competitivi.
Poi la fortuna gli ha giocato contro e si è ritrovato improvisamente in un sala operatoria, costretto ad interrompere temporaneamete una carriera straordinaria, nella speranza di ritrovare il suo posto una volta guarito. Ma mentre lui trascorreva la sua convalescenza in poltrona, la Juve vinceva ed accumulava punti, anche grazie a chi ne aveva preso il posto sul rettangolo verde.
E Trezeguet l’intoccabile al ritorno trovava un posto come riserva di lusso, in attesa di riprendere la forma perduta. Intanto Ranieri lo teneva al caldo, offrendogli scampoli di partita, fino al match di ritorno contro il Chelsea, quando il francese non gradì la sostituzione e si scagliò contro le scelte del mister, lamentandosi sulle pagine dei giornali.
Di lì il gelo tra i due con botta e risposta affidati sempre alla penna di qualche giornalista disponibile al gioco, mentre da più parti si cominciava a parlare di divorzio già dalla prossima estate. Del resto, la Juventus è particolarmente “coperta” nel reparto offensivo da potersi permettere il lusso di vendere il bomber francese e le ultime indiscrezioni di mercato (Diego, Cassano, Floccari e compagnia bella) porterebbero a pensare ad uno sfoltimento della rosa.
Ma David non vuol andarsene da Torino ed ha affidato i suoi desideri a Le Figaro, per quello che ha l’aria di essere un vero e proprio messaggio d’amore verso la maglia bianconera:
E’ un grande onore appartenere alla Juve. Qui ho vinto due scudetti e una classifica marcatori, ma mi manca ancora la Champions League. Marcello Lippi, per me, resterà il tecnico più influente che abbia avuto e mi onora appartenere alla storia della Juve, come Platini e Zidane. E’ un club, una famiglia.
Tradotto in parole comprensibili equivale più o meno a “se non mi vendono, resto”.