I giochi sono fatti, semmai ci fosse ancora qualche dubbio in proposito. La Juventus ieri sera ha cozzato contro il Genoa, perdendo l’ultimo treno disponibile per tentare l’impresa scudetto. Non che i bianconeri avessero chissà quante possibilità di agganciare l’Inter in testa alla classifica, ma ieri il duo Cavani-Succi aveva riacceso qualche speranza di avvicinamento, in attesa dello scontro diretto di sabato prossimo.
Vincendo in quel di Genoa, la Juve si sarebbe potuta presentare di fronte alla capolista a -8, con la possibilità di portarsi a soli cinque punti nella prossima sfida. Ma la Vecchia Signora non ha colto l’occasione ed ora la vetta è lontana dieci lunghezze, troppe per essere colmate in appena sette giornate.
Demerito della Juve, certo, ma anche merito, grande merito, di un Genoa che non smette mai di stupire e che conferma la fama di squadra rivelazione del campionato. Gli uomini di Gasperini hanno dimostrato ancora una volta di meritare il quarto posto in classifica, nonostante l’assenza di Milito e la poca abitudine ai piani alti della classifica.
Ranieri in sede di commento ha avuto modo di complimentarsi con gli avversari, apparsi più veloci, più determinati, più cinici. E’ un gran signore il tecnico bianconero, tanto da riconoscere che il Genoa ha meritato di vincere, sebbene in alcuni episodi sia stato favorito da decisioni discutibili.
Basti pensare al fuorigioco fischiato a Iaquinta, quando il cronometro segnava il minuto numero 7. L’attaccante della Juve si è trovato a tu per tu con la porta, infilando alle spalle di Rubinho, ma ormai il gioco era femo per un offside inesistente. Ci può stare, ci mancherebbe, ed è inutile attaccarsi ad un episodio simile per giustificare una sconfitta. Quello che non ci sta, però, è il gol concesso al Genoa al 29′ del primo tempo, quando l’arbitro ha fischiato un fallo al limite dell’area un attimo prima che Thiago Motta infilasse alle spalle di Buffon.
Il fischio si è sentito distintamente, tanto che i bianconeri hanno protestato a lungo per il gol poi convalidato, laddove l’azione doveva essere interrotta. Ed ora Rocchi dovrà dare qualche spiegazione in merito alla stravagante decisione. Senza nulla togliere al Genoa, per carità. I rossobu hanno giocato decisamente meglio ed hanno ampiamente meritato di portare a casa i tre punti, nonostante le risposte di Del Piero (su rigore dubbio) e Iaquinta alla doppietta di Thiago Motta, prima che l’ex Palladino bruciasse Buffon per il 3-2 finale, uccidendo definitivamente il sogno-Juve.