E’ trascorso qualche giorno da quando un ragazzino italiano ha incantato la platea dell’Old Trafford, regalando ai tifosi dello United un gol di classe assoluta e alla propria squadra una vittoria sul filo di lana. Da allora in Inghilterra non si fa che parlare di lui, di questo ragazzotto classe 1991 che qualche tempo fa lasciò la capitale, sponda biancazzurra, per trasferirsi con tutta la famiglia in quel di Manchester.
Ma di Federico Macheda ce ne sono tanti in Premier League ed è curioso che se ne parli solo adesso, come se i presidenti dei vari club italiani si siano improvvisamente svegliati, incolpando gli stranieri di furto e immoralità.
La verità è che le società straniere hanno il coraggio di investire sui giovani, mentre in Italia si preferisce puntare sull’usato sicuro o sul grande nome arrivato da lontano. In Inghilterra, ad esempio, c’è un progetto che implica la presenza delle famiglie in loco con tanto di casa e lavoro per i parenti. Ai ragazzi poi viene data la possibilità di studiare e di inserirsi al meglio nel nuovo contesto.
Tornando a Macheda, ad esempio, la Lazio provò a trattenerlo, ma Lotito non poteva offrire garanzie economiche né per il ragazzo né tantomeno per la famiglia. A Manchester invece è stato messo nella condizione migliore, con tanto di alloggio per sé e per i suoi e posto di lavoro per il papà. Stessa sorte toccata a Davide Petrucci, anche lui al Manchester United, anche lui lasciato scappare da Roma (stavolta sponda giallorossa) sebbene si parlasse di lui come del nuovo Totti. Ora guadagna 120mila euro anno e aspetta con ansia che Ferguson gli regali un briciolo di gloria.
E poi ci sono Fabio Borini e Jacopo Sala entrambi al Chelsea, Marcello Trotta al Manchester City, Luca Santonocito al Celtic… Tutti ragazzini che hanno avuto la forza di preparare la valigia e partire alla volta dell’ignoto, nella speranza di tornare in patria da trionfatori e magari di smentire chi non ha avuto il coraggio di investire su di loro.
Adso da Melk 7 Aprile 2009 il 22:50
Bravi a questi giovani che scappano dall’Italia. Dopo i cervelli, anche i piedi buoni: Rimarremo un popolo di idioti e scarponi!
Gioia Bò 7 Aprile 2009 il 23:51
Già Adso da Melk, è un vero peccato…