C’era una volta il Fenomeno, un ragazzotto venuto dal Brasile per incantare le platee del Vecchio Continente, segnando gol di straordinaria fattura tra dribbling e colpi da bilardo da spellarsi le mani per gli applausi. Il più forte giocatore in attività, diceva qualcuno, e forse all’epoca il Fenomeno non aveva veramente rivali sulla piazza.
Chi fermerà Ronaldo? Difficile in quegli anni trovare un difensore che riuscisse a strappargli il pallone dai piedi senza commettere fallo, ma il bresiliano non immaginava ancora che l’avversario più arcigno era proprio in quei tendini di cristallo che non ne volevano sapere di reggere la sua possente muscolatura, Infortuni a ripetizione, interventi, riabilitazione ed ogni volta la stessa domanda: tornerà quello di prima?
Oggi Ronaldo è di nuovo in campo. Non gioca più nei palcoscenici luminosi del Vecchio Continente, ma il tocco è quello di una volta ed il gol è tornato a far parte del suo quotidiano. Cinque retti in sette partite, da far invidia a qualunque attaccante del mondo. Ma non basta. Ronaldo ha ritrovato il sorriso e, come raccontato a La Repubblica, lo deve al suo Brasile, alla sua gente.
Amo stare qui, non perché sia più facile giocare, anzi a me sembra una grande sfida. Ma qui è tutto bellissimo, in mezzo al mio popolo, nel mio paese. Non mi pento di aver scelto il campionato brasiliano. Lo ripeto, voglio terminare la mia carriera qui al Corinthians.
Sprizza gioia da tutti i pori, dopo aver temuto di dover sostituire gli scarpini con un paio di comode pantofole. Ma ora il peggio sembra passato ed il suo unico cruccio sembra quello legato al peso:
Finora ho perso otto chili, nella settimana che mi separa dalle semifinali del Paulista cercherò di perderne ancora. L’ideale sarebbe tre chili in meno. Voglio tornare ad essere veloce.
Qualcuno già parla di un clamoroso ritorno in nazionale, magari proprio per i mondiali sudafricani, ma lui per ora dice di pensare solo alla sua squadra di club:
Mi sto concentrando sul Corinthians, sui trenta gol che vorrei segnare: ma in fondo, le convocazioni non arrivano grazie a quel che di buono si fa nel proprio club? Se posso essere d’aiuto…
Che ne dite ragazzi? Uno come lui può essere utile alla causa brasiliana?