Il Brasile stellare che si è visto nell’amichevole contro l’Italia è evidentemente rimasto a Londra. Tornato a giocare le partite serie, quelle che portano alla qualificazione al mondiale, il Brasile di Dunga ha nuovamente mostrato tutte le sue lacune, soprattutto mentali, nell’affrontare le piccole squadre.
La situazione dei verdeoro ora è molto difficile, con la qualificazione in dubbio dall’inizio del girone, e che ora che siamo oltre la metà diventa sempre più uno spauracchio. Non ha difficoltà invece l’Argentina, a dir poco stratosferica quando Messi è in partita, mentre già Bolivia, Venezuela e Perù possono dire addio alla qualificazione.
La partita più attesa era sicuramente Ecuador-Brasile. Ci si aspettava uno show del tridente Ronaldinho-Robinho-Luis Fabiano, e lo show c’è stato, ma di un altro brasiliano, il portiere dell’Inter Julio Cesar. Si deve a lui se contro l’Ecuador non è arrivata un’umiliante sconfitta, ma soltanto un pareggio arrivato alla fine di un assedio durato 90 minuti. Nel primo tempo i verdeoro non brillano, gli unici a fare qualcosa in più sono Maicon e Marcelo, ma poi l’interista esce per infortunio e i guai di Dunga continuano. Almeno 5 palle gol nette nel primo tempo per i padroni di casa, con altrettanti miracoli di Julio Cesar, e ripresa che si apre come si era chiuso il primo tempo, e cioè con l’Ecuador in attacco, che prende anche una traversa, e Julio Cesar a fare parate a dir poco spettacolari. A metà ripresa entra Julio Baptista, e dopo pochi secondi segna. Poteva essere un furto bell’e buono, ma a pochi minuti dal novantesimo, sulla trentesima azione d’attacco, l’Ecuador segna e rimane attaccato alla speranza di raggiungere almeno il quinto posto, quello che serve per lo spareggio.
24 ore prima l’Argentina invece domina la sua partita contro il Venezuela. Maradona mette in campo una squadra all’italiana, paziente, attenta alla fase difensiva e micidiale in contropiede. Quando poi hai uno come Messi, diventa tutto più facile. Finisce 4-0 al Monumental, con rete della Pulce, Tevez, Aguero e Maxi Rodriguez. La vetta però rimane distante ancora 4 punti, nonostante la capolista Paraguay rimedi una sconfitta contro l’Uruguay. I padroni di casa vincono 2-0, il primato non è intaccato ma almeno adesso gli uruguaiani stanno con il fiato sul collo del Brasile, appena due punti sotto.
Brasile che viene anche sorpassato da un grande Cile. La gara non era delle più difficili, contro il fanalino di coda Perù, ma il calcio sudamericano scopre il talento di Alexis Sanchez, attaccante dell’Udinese. Suo il primo gol, suo anche il rigore procurato per il 2-0, con fallo del fiorentino Vargas. Il terzino ex Catania poi viene espulso nella ripresa, e tutto diventa più facile per il 3-1 finale. Bene anche la Colombia che vince contro la Bolivia e rimane agganciata per un posto play-offs. La situazione ora vede Paraguay in testa a debita distanza, Argentina e Cile seconda e terza, e Brasile solo quarto a due punti dall’Uruguay e 4 dalla Colombia.
Concludiamo con il girone del Nord America, con gli Stati Uniti, favoriti del girone, che sotto per 2-0 recuperano contro El Salvador nell’ultimo quarto d’ora e chiudono sul 2-2, e vengono così avvicinati dal Messico di Eriksson che vince contro la Costa Rica. Solo 1-1 tra Trinidad ed Honduras.
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