L’Italia c’è, nonostante le polemiche sui campioni del mondo lasciati a casa e su chi poteva essere della compagnia e non viene neppure preso in considerazione da mister Lippi. La settimana precedente alla partita col Montenegro è stata caratterizzata dalle discussioni sulla vicenda-Cassano, che potevano distogliere l’attenzione sull’importanza della gara stessa.
E invece l’Italia torna da Podgorica con i tre punti in saccoccia, pronta alla prossima sfida quasi determinante con l’Irlanda del Trap, che non farà certo sconti e vorrà dimostrare che il pareggio rimediato ieri sera è solo un incidente di percorso.
Intanto Lippi si gode la testa solitaria del girone, frutto di quattro vittorie e di un pari ottenuto contro la BUlgaria. L’Italia c’è e già nella gara di ieri ha mostrato passi avanti rispetto al passato, sebbene non avesse di fronte un’incredibile armata. Il giovane Montenegro ha provato a metterci i bastoni fra le ruote, ma alla fine lo 0-2 è ampiamente meritato.
Peccato per l’infortunio (pare serio) di Di Natale, che già al 7′ del primo tempo costringeva Lippi a rivedere i suoi piani, ma a parte questo il mister può permettersi il lusso di sorridere di fronte ad una squadra che sta cominciando a prendere forma. E se anche la fortuna comincia a girare, la situazione si fa ancor più favorevole.
Eh si, la fortuna, perché Batak gioca a pallavolo all’interno della propria area, regalandocci un rigore che spiana la strada verso il successo. Cucchiaio di Pirlo e partita messa in discesa, quando il cronometro segna il minuto numero 11. Poi la dea bendata (in collaborazione con l’arbitro Atkinson), ci concede un altro favore, lasciando in campo Cannavaro dopo un’entrata da rosso su Jovetic.
Nella ripresa l’Italia ha dimostrato più vivacità, sfiorando la rete in diverse occasioni e lasciando ai montenegrini solo un’occasione limpida, sventata grazie a san Buffon, strepitoso come sempre. Per completare la serata di festa mancava ancora la ciliegina sulla torta: ottimo lavoro di Pirlo a centrocampo, lancio per Pepe e cross per la testa di Pazzini, che bagnava il suo esordio con il gol. Anche senza Cassano. 0-2 e via verso Bari, dove ci attende un’altra battaglia quasi determinante, nella speranza che il vecchio Trap non ci giochi qualche brutto scherzo.
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