Prima di lui c’erano riusciti in pochissimi. A partire dall’annata 1993 fino a oggi, solo in pochi, predestinati, allenatori erano stati in grado di firmare un simile record. Stiamo parlando di gente come Lippi, Conte (tre volte), Allegri, Ancelotti e Prandelli: il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini non è certo da meno, anche se non ha mai allenato una big e non ha il blasone europeo di questi tecnici.
Eppure, la sua Atalanta viaggia che è una meraviglia ed è diventata una big a tutti gli effetti: anche chi naviga su tutti i casino online legati allo sport ha scoperto come i bergamaschi stiano viaggiando a ritmi pazzeschi negli ultimi due anni. Una squadra che è stata in grado di tener testa al Real Madrid e che ormai è una presenza costante in Champions League, anche se per lo scudetto fatica sempre a trovare quella continuità che permetterebbe di restare attaccata alla testa della classifica fino alle ultime giornate.
Due stagioni da record per Gasperini
Nel corso di un’annata estremamente complicata per la città di Bergamo, ecco che Gasperini è stato in grado di trasmettere a tutto il gruppo un senso del dovere e del sacrificio veramente importanti. Ora questa squadra ha un carattere e una forza che non si erano mai visti prima da queste parti.
Non solo, dato che Gasperini è stato anche particolarmente bravo nella gestione del gruppo nel bel mezzo della pandemia, nel corso del primo lockdown, con una delle città più colpite come Codogno che lo ha rischiato un’altra volta, quando anche tutte le attività erano state sospese. Un centinaio di giorni in cui ha saputo come tenere tutti sulle corde, trascinando il gruppo verso la conquista di un terzo posto che ha fatto la storia del club. Come se non bastasse, anche il percorso in Champions League è stato decisamente esaltante. Sì, perché grida ancora tanta rabbia quella semifinale di Champions League che è sfumata solamente a pochi minuti dalla fine, in una notte portoghese che poteva diventare ancora più eccezionale e storica.
Tanto lavoro per far emergere il talento
Un bis sulla Panchina d’Oro per Gian Piero Gasperini che rende merito anche, come si può facilmente intuire, al grande lavoro che il tecnico ha fatto sul campo. Un calcio spumeggiante e sempre all’attacco che, con il passare del tempo, si è trasformato in un vero e proprio modello, a cui stanno prendendo ispirazione anche tanti nuovi tecnici, come ad esempio il suo allievo Ivan Juric, ora alla guida del Verona.
Un calcio spettacolare che rappresenta un po’ un premio per la città di Bergamo, duramente colpita nel 2020 dalla pandemia, che sebbene non potrà mai restituire le persone scomparse ai loro cari, certamente ha aiutato, per quello che poteva valere, a dare un po’ di svago in giornate certamente terribili da affrontare.
Gasperini era perfettamente conscio che ripetersi sarebbe stato ancora più difficile rispetto alla prima volta, dal momento che serve avere carattere. Ecco spiegato il motivo per cui anche il club ha fatto uno sforzo in estate per trattenere tutti i suoi big. Eppure, Gasperini è ancora qui, a guidare i nerazzurri che stanno disputando un’altra stagione sopra le righe, mettendo in evidenza come ripetersi sia tutta una questione di carattere e di fare un salto di maturità. Aggressività e pressing: ecco spiegato il modo con cui sono gli attaccanti a trasformarsi nei primi difensori. In questo modo, ha fatto anche il bene del club bergamasco, che ha ora tanti giocatori il cui valore è raddoppiato se non triplicato e può scegliere come continuare questo progetto nel migliore dei modi, con un bilancio perfettamente in ordine, ma soprattutto anche con una Coppa Italia che potrebbe finire ben presto in bacheca.