Campionato chiuso? Lo predichiamo da mesi, di fronte ad una capolista che non perde il passo e, quando lo fa, ha la fortuna di veder crollare anche le sue avversarie. La Juve però continua a crederci, checché ne dica Ranieri, sempe più fermo nel suo proposito iniziale, “migliorare il terzo posto della scorsa stagione”.
Dall’altra parte della barricata troviamo un Mourinho che dice di dormire sonni tranquilli, perché alla sua squadra mancano “solo” 23 punti per raggiungere l’obiettivo finale, mentre ai bianconei occorrerebbe vincere tutte le gare da qui alla fine. Sarà, ma intanto la Juve continua a correre e nessuno può impedirle di crederci fino in fondo, sebbene l’impresa sia di quelle ardue.
Ne è dimostrazione la gara di ieri sera contro la Roma, un poker pulito (doppio Iaquinta, Mellberg e Nedved), per una volta senza contestazioni, quasi a voler emulare la diretta avversaria (0-4 nel girone di andata). Vero è che i giallorossi erano in formazione d’emergenza (tanto per cambiare), ma quattro gol tolgono ogni dubbio sulla voglia di rincorsa della Vecchia Signora.
Alla fine la signora Sensi si dirà amareggiata per la prestazione di alcuni grandi campioni, che non hanno neppure provato a porre resistenza di fronte agli attacchi dell’armata bianconera, che affondava nella difesa avversaria come il coltello nel burro. Ed ora la Roma deve darsi da fare se vuole ancora cullare sogni di gloria, all’inseguimento di un quarto posto che darebbe senso ad una stagione sfortunata.
Discorsi simili sull’altra sponda del Tevere, dove la Lazio sembrava aver ritrovato il giusto piglio, infilando una serie di vittorie, salvo poi arrendersi all’irruenza del Chievo ed alla determinazione del Catania. La squadra di Delio Rossi cercava ieri un pronto riscatto dopo la debacle interna, ma non è riuscita a salire su treno che conduce verso un piazzamento Uefa ed ora il discorso si fa complicato (Coppa Italia a parte).
Il Catania da parte sua è (quasi) riuscito a mettere il sigillo sulla salvezza, grazie al gol di Paolucci ed alle parate di Bizzarri, capace anche di ipnotizzare Pandev al momento del rigore. Un ko pesante per una squadra partita con il vento in poppa e ritrovatasi a navigare nelle acque poco tranquille del centro classifica.