L’Empoli si autopunisce: tutti in ritiro!

Alla faccia del bicarbonato di sodio! No, alla faccia dei grandi campioni della serie A, strapagati e stracoccolati dai propri presidenti, che mal sopportano l’idea del ritiro, anche quando la barca sta per affondare e occore remare tutti nella stessa direzione. A dare l’esempio di professionalità stavolta è la squadra dell’Empoli, ormai lontana dalla zona promozione, ma non per questo rassegnata a cedere le armi.

quarantaquattro punti in classifica, meno quattro dal sesto posto che significherebbe play off e serie A ad un passo. La matematica non condanna ancora i toscani, quando mancano nove giornate alla fine del campionato cadetto, ma è chiaro che bisognerà mutare rotta, se si vorrà continuare ad alimentare un sogno.

Ed allora che si fa? Le due sconfitte consecutive contro Parma e Pisa hanno convinto la società a lasciare libero il gruppo, nella speranza che un po’ di libertà possa giovare allo spirito, o forse nella consapevolezza che la stagione sia ormai completamente da buttare. Non la pensano così i giocatori, che invece si sono autopuniti, chiedendo alla società il ritiro “forzato” in vista della prossima gara contro il Sassuolo, quarto in classifica ed in piena zona promozione.

L’impresa è ardua, sia nell’immediato che a lungo termine, ma i ragazzi di Baldini non vogliono arrendersi ad una classifica che li dà fuori dai giochi:

Andiamo al nostro albergo ugualmente per preparare il match contro il Sassuolo. Vogliamo dimostrare che il gruppo è unito e che crediamo alla promozione. Tutta la squadra, convocati e non, ma anche gli infortunati, sono in ritiro per trovare la giusta concentrazione in vista della gara. Siamo un gruppo di professionisti e vogliamo raggiungere l’obiettivo di stagione, almeno ci proveremo fino all’ultimo.

Questo il coro uscito dallo spogliatoio toscano, mentre mister Baldini fa pervenire le proprie scuse ai tifosi tramite il sito ufficiale del club:

Dopo la sconfitta di Pisa il mio primo sentimento è quello di chiedere scusa ai tifosi azzurri. Chiedo scusa a persone che la mattina vanno a lavorare, con fatica e per un ‘pane duro’, sono persone che sperano di trovare nella squadra quelle soddisfazioni, spesso negate da una vita magra. Chiedo scusa ai miei giocatori che dopo la prestazione di Pisa non ce l’ho più fatta a difenderli proprio perché ritenevo che ognuno ci doveva mettere la propria faccia. Chiedo scusa alla società che mi chiedeva di fare un campionato di transizione ed io gli ho promesso la serie A. Ai tifosi azzurri ai giocatori ai miei dirigenti chiedo, con umiltà, l’ultimo sforzo: quello della speranza, senza illudere più nessuno, ma credendoci tutti uniti con passione.

In bocca al lupo!

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