Tra Sinisa Mihajlovic e Silvio Berlusconi ci sono analogie e differenze sulle quali bisogna soffermarsi. Sicuramente si tratta di due persone di carattere e come tali possono andare d’amore e d’accordo, oppure possono odiarsi fino allo sfinimento. In questo caso c’è stato tutto.
Potremmo dire che sono due maschi alpha, come piace a tanti analisti contemporanei, oppure potremmo andare più sul pesante e spiegare che da un lato abbiamo un direttore tecnico che come giocatore e come allenatore ha ottenuto un bel po’ di successi ma per carattere non accetta ingerenze della dirigenza. Dall’altro lato abbiamo un presidente che siccome irrora di denaro la squadra, si sente in diritto di dare anche indicazioni tecniche.
Mihajlovic è entrato nelle glorie di Berlusconi soltanto per poche settimane ma nel frattempo ha continuano a tenere d’occhio Brocchi. Il Ct non ha voluto limare il suo carattere anche in virtù dei successi ottenuti e della stima che gli è stata dimostrata da ogni giocatore. E così che Berlusconi, un po’ troppo preso dall’orgoglio, ha deciso di separarsi dal suo grande amore a 7 giornate dalla fine della stagione. Il suo obiettivo è stato palesemente quello di prendere le distanze da un allenatore freddo e corretto, vincente e preciso, che sarebbe dovuto rimanere sulla panchina rossonera almeno fino alla fine della Coppa Italia. Berlusconi non ha voluto correre il rischio.
Ma forse è stato meglio così visto che le magre figure rimediate negli spogliatoi da Pippo Inzaghi, sicuramente non sarebbero state possibili con un tecnico che afferma “Berlusconi parla di calcio perché ha il mio permesso”. E voi da che parte state?