Il rugby che è stato sotto i riflettori per il 6Nazioni, è pieno di naturalizzati e questo si pensa possa essere legato alle difficoltà del movimento nel nostro Paese. Fatto sta che bisogna ricorrere ai vari Castrogiovanni, Aguero e via discorrendo. Nel calcio i naturalizzati si chiamano oriundi e intorno a loro c’è la polemica.
La polemica degli oriundi, un termine rispolverato da Antonio Conte, è legata alle dichiarazioni di Mancini. L’attuale CT della nazionale infatti ha convocato per le prossime partite Eder, brasiliano naturalizzato itlaiano e Vazquez, argentino naturalizzato in Italia. Il collega Mancini non ha gradito dicendo e poi precisando:
La nazionale italiana deve essere italiana. Magari ci troviamo in nazionale un giocatore che non è italiano ma che ha solo dei parenti qui. Ma questa è solo la mia opinione. Io penso che un giocatore italiano meriti di giocare in Nazionale, mentre chi non è nato in Italia, anche se ha dei parenti, credo non lo meriti. Se le regole sono queste Conte fa bene ad applicarle, ma io resto della mia opinione.
Intanto si riscopre la parola oriundo su sui si dilunga un giornalista di Repubblica, Stefano Bartezzaghi, che scrive:
La convocazione dell’oriundo” sarà anche un problema calcistico serio, ma non vi sembra un titolo degno di un apocrifo di Paolo Conte? “Oriundo” è una parola che solo il maestro di Asti saprebbe infilare in una delle sue rime come quella fra “bovindo” e “tamarindo”.
Per poter cogliere appieno la suggestione della parola “oriundo”, e ricavarne il massimo dell’impatto sonoro e immaginativo, probabilmente è necessario avere incominciato a incollare figurine all’album all’epoca in cui andava fatto ancora con la coccoina, ovvero nella gloriosa fase di transizione della “cellina biadesiva”: la fine degli anni Sessanta.