Il 19 marzo prossimo il Tribunale dovrà decidere dell’istanza di fallimento presentata dal Parma. Il fallimento è considerato necessario per far sì che la squadra arrivi alla fine della stagione. I curatori fallimentari, però, chiedono l’aiuto dei privati per coprire le tasse.
Adesso c’è da capire quale sia la soluzione meno dolorosa per il Parma che deve chiudere con questa società e poi ricominciare da capo con una nuova realtà calcistica. Ecco perché sono andati in Tribunale il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, il capitano Alessandro Lucarelli e Daniele Galoppa in rappresentanza dei calciatori.
A sostenere questo team anche tanti esponenti della Figc e della Lega di Serie A. Tutti uniti per trovare una soluzione poco dolorosa e andare avanti con il miglior calcio ducale.
Le opzioni per invertire la rotta del Parma sono diverse ma pare che l’unica soluzione possibile sia quella di accettare immediatamente la gestione provvisoria dichiarando il fallimento del Parma Football Club. Il Tribunale ha accelerato la decisione dicendo che deciderà del fallimento entro il 19 marzo e questa data non sarà anticipata.
Il problema è che la richiesta di portare i libri in tribunale subito potrebbe far mancare all’appello il materiale necessario per fare l’analisi dei dati. Una situazione estremamente complicata e delicata. Quando invece il fallimento sarà dichiarato, il tribunale dovrà autorizzare l’esercizio provvisorio, una forma di tutela per i creditori e in 20 giorni dovrà essere messo il cartellino equo al Parma, si dovrà capire quanto vale la squadra.
Il curatore fallimentare dovrà prendere in esame sia il patrimonio della società che i suoi debiti e poi vendere i beni ripartendo la somma in maniera proporzionale. In più sarà necessario trovare qualcuno che paghi le spese vive del Parma fino alla fine della stagione e se si riuscisse nell’impresa, il Parma sarebbe già alla fine del campionato.
Soltanto in seguito ci sarà l’asta da cui verrà fuori il nuovo proprietario del Parma.