Il business del mondo dello sport non è estraneo ai guai con il fisco. Tutti ricordano i trascorsi con l’Agenzia delle Entrate di Valentino Rossi. In questi giorni sotto la lente d’ingrandimento c’è il processo alla Pulce, Lionel Messi.
L’accusa ai danni di Messi è quella di evasione fiscale. Sembra abbia sottratto al fisco circa 4,1 milioni di euro di tasse insieme a suo padre. I legali del campione argentino hanno chiesto l’archiviazione del caso che gli è stata negata dal giudice. Messi è senz’altro uno dei giocatori più famosi della storia del calcio. Ne avevamo parlato in relazione alla sua storia personale, tra accuse di nanismo e cure ormonali. Adesso gioca con il Barcellona, ha soltanto 27 anni ed ha vinto il Pallone d’Oro 4 volte.
Peccato per i guai con il fisco che divide con il padre, Jorge Horacio Messi. Insieme, tra il 2006 e il 2009 hanno gestito gli introiti dei diritti d’immagine del calciatore attraverso delle società di diverse nazionalità, società svizzere, uruguaiane e del Belize al fine di non pagare le tasse in Spagna. Così ha evaso 4,1 milioni di euro e il giudice ha deciso anche di rifiutare l’istanza di archiviazione perché
“per questo tipo di crimine non è necessario che la persona interessata abbia un quadro completo delle operazioni economiche né della loro dimensione: piuttosto è sufficiente che sia consapevole del loro intento criminoso e vi acconsenta”.
Leo Messi ha sempre negato pubblicamente tutte le accuse e ha ripetuto la sua estraneità ai fatti anche in tribunale. In quella sede ha dichiarato che era il padre ad occuparsi della gestione finanziaria di tutto e in effetti Jorge Horacio Messi si è assunto tutte le responsabilità del caso. Ad agosto Horacio Messi ha anche fatto un versamento di 5 milioni di euro all’Agenzia delle Entrate spagnola, una somma che dovrebbe essere i 4,1 milioni di euro evasi più gli interessi.