Con la qualificazione agguantata con due turni di anticipo, il ct Prandelli avrebbe potuto risparmiare gambe ed energie al cospetto di una Serbia ancora scottata dallo 0-3 a tavolino rimediato dopo i fattacci di Genova. Ma l’Italia ha onorato fino in fondo l’appuntamento, non solo scendendo in campo con la migliore formazione possibile, ma giocando a viso aperto e non dando mai l’impressione di voler concedere strada agli avversari.
I tifosi serbi dimostravano di voler essere il dodicesimo uomo sin dall’ingresso delle squadre in campo, quando l’inno di Mameli veniva sonoramente fischiato dai rossi del Marakana. Poi la gara, con la Serbia subito in avanti alla ricerca del gol della tranquillità e l’Italia pronta a ripartire immediatamente sull’errore dell’avversaria. Le lancette non avevano ancora completato il primo giro sul cronometro che già l’Italia si trovava in vantaggio: Rossi inventava un assist perfetto per Marchiso, che – dopo i due gol messi a segno contro il Milan nel posticipo della sesta di campionato – si godeva anche la sua prima esultanza in azzurro, gelando i già infreddoliti serbi.
Bella Italia nei primi venti minuti, con geometrie perfette e pochissimo spazio concesso agli avversari, che già si vedevano fuori dall’Europeo del prossimo anno. Poi arrivava il gol del pareggio, con Ivanovic che risolveva una mischia in area e batteva Buffon. Subito il pareggio, l’Italia calava un po’ e concedeva qualche azione di troppo ai serbi, che però non riuscivano ad approfittare del buon momento ed arrivavano all’intervallo sull’1-1.
Nella ripresa l’Italia si mostrava un po’ timorosa e cercava di abbassare i ritmi per impedire alla Serbia di portarsi in avanti. La difesa azzurra cercava di contenere come poteva, per poi affidarsi alle ripartenze dei centrocampisti. Prandelli inseriva Giovinco per Cassano, Nocerino per l’infortunato Marchisio ed Aquilani per Montolivo. Cambi di rito anche nella formazione serba, ma alla fine il risultato resterà ancorato sull’1-1. L’Italia consolida il primato nel girone, mentre la Serbia sarà costretta a vincere la prossima gara per accedere ai play-off.
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