Ci si attendeva un pareggio in questa partita, e pareggio è stato. In questo modo non si correva il rischio che la Costa d’Avorio, in caso di goleada contro la Corea del Nord, potesse passare il turno al posto del Portogallo, ed invece i verdeoro si garantiscono il primo posto nel girone.
Nel Brasile Julio Baptista prende il posto di Kakà squalificato, e quest’assenza si sente perché per una volta nella squadra carioca viene a mancare la fantasia. In compenso però c’è molta durezza in campo, specialmente nel primo tempo, con i cartellini gialli che fioccano da tutte le parti. La prima frazione di gioco conta essenzialmente solo tre azioni di rilievo, segno che i calciatori hanno pensato più a picchiarsi che a giocare a calcio. Comincia il Portogallo con Tiago con un bel destro da fuori area che sibila sopra la traversa, ma i brasiliani rispondono con un palo di Nilmar e una rete divorata da Luis Fabiano che anticipa tutti di testa, ma manda al lato sfiorando l’incrocio dei pali.
La ripresa però, come tutte le partite un po’ “sospette”, cala molto con i ritmi, tant’è che si comincia a giocare solo nel finale, quando ormai è evidente che gli ivoriani non possono più superare i portoghesi in quanto a differenza reti. Calmandosi i ritmi si calmano anche gli animi. Non ci saranno più cartellini, e alla fine si possono contare solo un’occasione per parte, ma nessuna veramente pericolosa.
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