Il Napoli esce con le ossa rotte dall’Anfield Road e piange su una vittoria cullata per ottanta minuti, prima che la furia Gerrard si scatenasse in modo improvviso quanto doloroso. Eh già, perché non tutte le compagini possono permettersi il lusso di arrivare fino a Liverpool e mandare sotto i padroni di casa, specie in campo europeo, dove i Reds hanno una certa reputazione.
Ma le partite durano 90 minuti ed a volte è difficile mantenere un vantaggio conquistato così repentinamente e poi reggere per i restanti tre quarti di gara, subendo le folate avversarie. Il Napoli lo ha imparato questa sera sulla propria pelle, quando mister Gerrard, gettato nella mischia nel secondo tempo, ha fatto il bello e il cattivo tempo, godendosi alla fine la gioia della tripletta personale.
Peccato per i partenopei che hanno perso la migliore delle occasioni e che fino a pochi minuti dal fischio finale hanno cullato il sogno di battere il Liverpool in terra inglese. Mazzarri a fine gara è una vera e propria furia:
La condotta arbitrale nel secondo tempo è stata vistosamente a favore dei padroni di casa. Al di là dell’arbitro, siamo stati ingenui in particolar modo sull’episodio del primo gol. Eravamo stati bravi fino ad allora a tenere bene il campo, poi l’ingenuità di Dossena ha sbilanciato l’ago della bilancia in favore del Liverpool. Se non avessimo fatto quell’errore magari adesso staremmo a parlare di un’altra partita.
C’è grande amarezza nelle parole del tecnico azzurro:
Resta una grande occasione persa. A livello internazionale non puoi permetterti certi errori a 10-15 minuti dalla fine. Non credo sia stato l’ingresso di Gerrard ad aver cambiato la partita, perché quando ho messo Yebda avevamo ritrovato solidità a centrocampo. Credo che sia stata più una questione di concentrazione e di stanchezza.
Non fa drammi il patron partenopeo, Aurelio De Laurentiis:
Queste sono sconfitte che non ti fanno rabbia, ma ti fanno maturare. Sono sconfitte che fanno bene ad una squadra giovane come la mia e che deve aiutarci a migliorare per il futuro. Non dimentichiamoci che solo pochi anni fa eravamo in Lega Pro. Noi dobbiamo crescere, siamo una formazione giovane che deve mangiare ancora molte pagnotte.
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